ROBERTA FINOCCHIARO LA NINNA NANNA DI NATALIE COLE

2022-11-01 11:23

Antonio Omero

ROBERTA FINOCCHIARO LA NINNA NANNA DI NATALIE COLE

ROBERTA FINOCCHIARO

Per gentile concessione dell’autore e delle case editrici Domenico Sanfilippo Editore e CNI Compagnia Nuove Indye, pubblichiamo un estratto del libro “Cielo, la mia musica!” di Leonardo Lodato.

 

 

Roberta Finocchiaro, in questa costellazione di artisti siciliani, ha un ruolo molto delicato. Quello, cioè, di essere la più giovane artista ad essere intervistata. Ci sediamo uno di fronte all’altra. Al mio fianco c’è sua madre. Accanto a Roberta, Simona Virlinzi, che ha fortemente voluto Roberta nella sua “scuderia”, producendo l’ultimo album.

 

Visto che sei la più giovane artista coinvolta, proviamo a giocare. Innanzitutto con i titoli, o le frasi chiave, del tuo ultimo cd: le bugie, Lies...


Ero in un periodo della mia vita dove ero circondata da falsità, ho scritto questo pezzo per liberarmi da tutto ciò. Le bugie fanno parte dell’essere umano, fanno parte anche di me e cerco di combattere la falsità con la musica e così porto avanti la mia sincerità musicale, con le canzoni posso essere sincera al cento per cento, molte volte nella vita bisogna mettere delle maschere quando ci troviamo in mezzo a tante persone, essere positivi di fronte agli altri, a volte anche una semplice frase Come stai? nasconde una risposta che non è mai al 100% vera. Penso che gli artisti sanno mentire molto bene perché  riescono a inventare storie, sensazioni e riescono a farle proprie. Molte volte si scrive per curarsi dalla tristezza, la musica è una cura. Una cosa che ho imparato di recente è che non bisogna mai giudicare gli altri anche perché non sai mai che storia c’è dietro o che maschera stanno usando.
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Catania, Londra e le altre città...


In realtà Londra l’ho vissuta molto poco, però è rimasta una fotografia in testa che sono riuscita a catturare nel brano “Build My Heart”. Sono sincera, non ho notato nulla di simile a Catania o alla Sicilia in generale. Ho trovato invece molta Sicilia, Catania, nel sud degli Stati Uniti. E’ lì che mi sono sentita come a casa, Memphis, il Mississippi l’aria che si respira al sud: dal paesaggio alle persone, le campagne, i tramonti. Secondo me essere meridionali, stare in mezzo alla natura, è uguale in tutti i sud del mondo. Caratteristiche che si mostrano nei gesti, in una risata, nella gentilezza. Secondo me chi sta al sud ha un modo diverso di mostrare la propria sincerità, siamo tutti un po’ più semplici ma allo stesso tempo profondi come la natura che ci circonda.


Ogni posto ha il suo sud, come hai detto, e tutti i sud si somigliano.


Ho notato questa somiglianza sia nel paesaggio sia nelle persone, mostrano una maggiore naturalezza. Abbiamo più luce, più sole, più colori. La Natura regala all’essere umano tanta energia. Stare a contatto con la natura fa crescere l’essere umano in un certo modo.


Saltiamo di palo in frasca. Qualcuno mi ha detto che sei più brava di Carmen Consoli...


Carmen è pazzesca, però siamo due persone diverse...
 

Eppure mi sembra di capire che anche a te piace mostrare la tua catanesità, proprio come succede a Carmen, donna del sud, fiera del suo accento catanese.

 

Questa cosa la noto in molti artisti siciliani che mantengono quasta sincerità nella vita e nella musica.
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Nella nostra squadra Made in Sicily ci sono personaggi come Carmen Consoli, i Denovo, Roy Paci. I Kraftwerk, che a me piacciono tantissimo, non potrebbero mai essere siciliani.

 

Beh, è vero. Ognuno si porta dietro le proprie origini.


Cosa mi dici di “I’m numb, I’m lost”?

 

Secondo me l’essere umano, continuando la sua esistenza e la sua evoluzione, diventerà sempre più insensibile e si perderà in quello che lo circonda, e questo si nota in molte cose. La terra porta le cicatrici, basta guardare cosa sta succedendo con il clima. Lo so, è una visione un po’ negativa del futuro ma i miei occhi vedono questo, e secondo me la tecnologia influisce molto, perché l’essere umano non ha mai saputo mantenere il controllo; ormai siamo diventati un po’ tutti quasi insensibili alle brutte notizie, ci pensiamo un giorno, un’ora, molta gente scrive un post su Facebook, oppure scrive un commento negativo sentendosi potente con un click, e poi si continua a vivere normalmente e dentro di noi rimane poco.
Quando viviamo in una famiglia, la routine non ci porta a pensare ai sacrifici che i nostri genitori fanno per noi. Anche la musica, per esempio, una volta veniva vissuta in modo diverso. Quando si compravano più dischi, le foto erano reali, di carta, capivi l’importanza dietro il lavoro dell’etichetta e del musicista. Lo stesso vale per i testi scritti, adesso i significati delle canzoni in molti casi nella musica di massa stanno diventando insensibili. Siamo tutti un po’ dispersi alla costante ricerca di qualcosa.


Bella l’immagine della fotografia su carta. Oggi siamo tutti fotografi. E sentire una donna così giovane che parla di foto su carta, di dischi, fa un certo effetto. La famiglia, amare la musica e tutto quello che si ha intorno, quanto ti ha influenzato?

Molto. Una persona è lo specchio della famiglia. Io sono cresciuta con i valori dei sentimenti, non con quelli materiali, e questo ha influito molto sul mio pensiero.


Qual è il primo strumento musicale che ti ricordi?


Il pianoforte, perché lo suona mio padre. Prima della chitarra, poi, ho preso in mano un mandolino, ho cominciato a toccare le prime corde e a sentire le prime vibrazioni. E dopo, mia madre mi ha consigliato di dedicarmi alla chitarra.


E intanto, avevi una ninna nanna molto particolare...


Mi addormentavo con la voce di Natalie Cole.


Nella tua formazione citi Giorgia ma, soprattutto, molta musica straniera.


Ho cominciato da piccola. Negli anni ‘90 mi ricordo che era appena uscito “E poi” di Giorgia. Cantavo questa canzone perché la sentivo in tv ma allo stesso tempo, mio padre mi faceva ascoltare Joni Mitchell, Stevie Wonder, Tracy Chapman e tanto jazz.


Il cielo, che genere di musica rappresenta?


Il mio cielo… Sicuramente la musica fatta con l’anima, perché secondo me l’anima è un elemento molto importante e a volte nella vita non le diamo l’importanza che merita. Bisogna ascoltare l’anima e le canzoni soul sono importanti. La musica è spirituale, mi ricollega al cielo.
 

Come direbbero i Blues Brothers, “Siamo in missione per conto di Dio”?

 

Diciamo di sì.

 

Il problema è capire per conto di quale dio...


Infatti. L’essere umano ha questa prerogativa di dover dare un nome a qualsiasi cosa. Per me Dio, principalmente, è amore. E seguire l’amore porta sulla strada giusta. Dio non ha un nome.


Un’altra mia band preferita, i Motörhead, cantava un brano intitolato “The Thousand Names of God”, i mille nomi di Dio...


Il nome non ha importanza. E poi, da questo punto di vista,
credo di avere una visione panteista.


In un tuo brano canti: “Ho perso la mia strada ma non mi preoccupo della direzione della mia vita”.


In mezzo a tutti in questo mondo ci sono anche io e nonostante quello che vedo e le preoccupazioni dentro di me, mantengo dei pensieri positivi. Per questo non mi preoccupo, è un mio principio trovare il lato positivo in tutto quello che mi circonda e questo mi dà la forza per andare avanti, credo che la mia vita sta seguendo la direzione che la mia anima sente nel profondo, sto seguendo la via che ho sempre sentito dentro di me fin da piccola. L’anima è molto importante e molte volte non le diamo l’importanza che merita, quello che siamo dentro di noi è la parte più pura e sincera e bisogna ascoltarla più spesso”.


Essere una foglia in un uragano, cosa si prova?


È difficile da spiegare, sei come in un sogno lucido, non sei lì davvero con la mente ma riesci a muoverti come vuoi e riesci a muoverti bene perché sai che fa parte di te. La foglia è natura e l’uragano anche. Fanno parte della stessa famiglia e anche se l’uragano può essere pericoloso... se la foglia riesce a muoversi nel modo giusto può anche sopravvivere, ed è più o meno come mi sento io in questo momento. Le foglie si muovono col vento ed è questo che riesce a muovermi, emozionarmi.
Nella vita bisogna avere coraggio, buttarsi in quello che non si conosce, in cose più grandi di noi e farle proprie per poter salire ancora più in alto.
 

Cosa vuoi fare da grande?


Ho sempre saputo cosa volevo fare da grande. Ho sempre avuto le idee chiare. Voglio vivere di musica e spero di riuscirci. So che la strada è difficile però il mio obiettivo è questo e non lo mollerò.


Di che materia sono fatti i sogni?


I sogni non sono fatti di una materia. Sono fatti di sensazioni ed energie. Io penso che il mondo è stato creato per i sognatori perché se non ci fossero i sognatori non ci sarebbe la speranza e l’essere umano vive di speranza, credere in qualcosa è il motore dell’umanità. I sogni sono fatti dal desiderio, dalla paura dell’ignoto, il sogno è l’essere... consapevolezza di voler essere qualcosa, il sogno è la sensazione di completezza. Sognare è vedere la vita con gli occhi dell’anima. Quando si seguono i sogni con determinazione molte volte si ottengono bellissimi risultati.


E poi ci sono le giornate senza sole.


Ho sempre amato osservare le cose da un’altra prospettiva, non so per quale motivo in particolare ma pensando così riesco a trovare quella magia in più che mi aiuta a scrivere e a comporre. Tutti amano le giornate di  sole, sono bellissime, anche quelle regalano sensazioni, ma io trovo la poesia quando manca il sole nelle giornate d’autunno, trovo la poesia nella pioggia estiva, la sensazione di lavare i pensieri, di vedere i colori con la luce del crepuscolo. Quando finisce l’estate si ha quella sensazione di un nuovo inizio: inizia la scuola, inizia qualcosa di nuovo, ed è così che mi piace sentirmi quando scrivo... come una pagina bianca. In estate sembra tutto più fermo. In passato ero un po’ spaventata dai cambiamenti, invece adesso riesco a ricavare la forza da loro, le foglie che cambiano colore, il ciclo della vita, la mente che si evolve e cambia, non importa se sei giovane o vecchio, la mente secondo me ha bisogno di una giornata senza sole.


Sing my song when I’m starting to love you. Cos’è l’amore?


Quando ho scritto questo pezzo pensavo di averlo capito fino in fondo. Ma secondo me l’amore ha molti angoli nascosti e ancora non sono riuscita a scoprirli tutti. Forse adesso conosco gli aspetti più importanti che sono il rispetto, lasciare liberi di prendere le proprie scelte, e donare senza ricevere nulla in cambio. È difficile arrivare a queste consapevolezze, ma quando riesci a capirle riesci un po’ a vivere meglio. Secondo me l’amore vero va oltre la routine e le abitudini, l’amore vive se viene coltivato nel modo giusto dando importanza alle piccole cose che in fondo per me sono le cose più importanti.


The Moon is in my room. Come immagini una passeggiata sulla Luna?

 

La Luna è il satellite della Terra, osserva la Terra da un’altra prospettiva. Io molte volte mi immagino sulla Luna, la sua luce mi aiuta a vedere meglio le cose nascoste dietro il Sole, in un mondo dove quasi tutti credono di sapere tutto, di avere tutto chiaro. Io credo che non bisogna mai fermarsi alle cose superficiali... alle cose che vengono dette, e nessuno ha la certezza. E’ una cosa molto spirituale, siamo tutti minuscoli e uguali di fronte all’universo. E molte volte bisogna sforzarsi di vedere le cose che al primo impatto non capiamo.

 

 

 

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