La Locanda del Samaritano.

2022-11-20 10:19

Antonio Omero

La Locanda del Samaritano.

La Locanda del Samaritano … promozione e dignità umana a Catania.

 

La Locanda del Samaritano … promozione e dignità umana a Catania.
di Antonio Omero

 

 

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Ci accoglie Don Mario Sirica e ci presenta La Locanda del Samaritano come la casa di accoglienza di persone senza dimora sia stranieri sia italiani. Ecco cosa ci dice: la casa è completamente autogestita dai fratelli ospiti che fanno servizi di portineria, di pulizia degli ambienti, pulizie interne e cucina, tutto ciò che concorre al buon funzionamento della casa. È una delle quattro strutture residenziali che abbiamo per un totale di ottanta posti letto. La Locanda del Samaritano è una struttura di accoglienza residenziale, quindi funziona h 24, 365 giorni l'anno, ha 25 posti letto, misti tra uomini e donne, è dotata di portineria, lei è Agata che è nostra ospite, mentre il marito è al dormitorio …. deve sapere che la maggioranza, oggi , degli ospiti è italiana. Ospitiamo padri separati, donne che hanno subito violenza, esodati che hanno perso il lavoro, donne vittime di tratta, per quanto riguarda gli stranieri sono tutti coloro che hanno finito il percorso dell'accoglienza e quindi vengono messi fuori struttura, in strada, noi quelli che riusciamo ad accogliere, accogliamo, ad esempio, i minori non accompagnati e quì diventano maggiorenni. Continuiamo la presentazione della Casa, questa è la Sala di accoglienza, loro sono tutti ospiti italiani. Io ci tengo molto alla dignità dei luoghi e alla pulizia. Avere luoghi dignitosi, luoghi puliti, significa dare tanto a loro, rispettarli, proprio per dare un ampio respiro a chi viene. Non perchè siano poveri, si deve dare loro le rimanenze o il superfluo, ma bisogna dare il giusto, come se fosse casa nostra. È una questione di dignità. Non deve essere una casa di meno rispetto alla nostra casa, anzi se è curata, meglio ancora!
Io curo anche molto i particolari, il fiore, il quadro, questo dà senso di casa e di accoglienza a chi ci vive e a chi ci viene a trovare. Infatti, molti volontari rimangono contenti per il senso di casa, di
pulizia e di accoglienza che si respira qui. Noi siamo Vincenziani e i pilastri nostri sono la PROMOZIONE e la DIGNITA' dell&'uomo, non l'assistenzialismo, la persona che viene qui viene
accompagnata e viene aiutata a risolvere il suo problema, andando fino in fondo, e per la dignità,
essi devono essere trattati come uomini e donne, indipendentemente dall'etnia o dalla religione, essi vengono trattati per la dignità di uomini e donne. Ecco poi il corridoio e queste sono le stanze, abbiamo stanze maschili e femminili con letti, comodini ed armadi nuovi e ben tenuti e curati. Chi vive quì si sveglia alle sei di mattina per pulire gli ambienti comuni e nessuno può stare con le mani in mano, a braccia conserte. Quà abbiamo anche la lavanderia gestita sempre dai nostri ospiti.
Ecco la stanza per le donne, anche quì la cura dei particolari, i piumoni nuovi per tutti, quadri... io
non accetto nulla che sia di vecchio, o in buone condizioni o nuovo, deve essere tutto dignitoso, non deve essere scarto, ma il meglio! Questa è la mia filosofia. Queste sono altre due stanze e
l'infermeria. Tutti i ragazzi che vengono quì fanno scuola di italiano e ripetizione di mattina, mentre il pomeriggio vanno addirittura alla scuola statale, sono tutti quanti iscritti, perchè conoscere l'italiano è la prima forma d'integrazione. Molti lavorano, hanno il contratto con la Dusty e poi ci sono anche alcuni che fanno il corso di panificazione. E questa è la nostra cappellina, un luogo di preghiera per tutti, il crocifisso per noi cattolici, le icone per gli ortodossi, tutti possono trovare quì un momento per pregare il loro Dio. Quì è la sala dove si pranza, la sala dei computer per collegarsi e quì c'è Suor Roberta che ci collabora con volontà cristiana, poi la segreteria e il mio ufficio dove c'è anche un letto, perchè io come missionario ho deciso di vivere con i poveri, vivendo con loro anche la quotidianità e non fare con loro solo il direttore. Perchè è facile fare qualcosa per gli altri, ma stare con i poveri e condividere con loro la vita, è un pò più complicato!

 

La missione è vincenziana?


Sì, io sono padre Mario, sono un missionario vincenziano, originario di Napoli, la mia Comunità di
riferimento è in Via Tezzano, di fronte “U passiatore”, la Chiesa è il Sacramento ritrovato, dove
c'è padre Giovanni, poi ai tempi padre Martin, padre Valerio, quindi, queste strutture sono gestite da noi Vincenziani, sono strutture che vivono di Provvidenza, non riceviamo alcun finanziamento per una nostra scelta personale, non abbiamo convenzioni con Comuni o Prefettura, tutti gli ospiti quì accedono gratuitamente, e anche se percepiscono una pensione minima... quella rimane a loro, noi non chiediamo loro soldi. Ma come viviamo? Noi riceviamo un contributo, che copre il quaranta 
per cento delle spese, da parte del Vescovo, attraverso la Curia, tutto il resto viene dalle offerte di privati catanesi. Possono dare il 5xmille, poi a fine intervista daremo il nostro codice IBAN e il codice fiscale. Organizziamo cene multietniche di beneficenza, il tam tam tramite i social per incentivare la generosità dei catanesi, abbiamo avuto il signore questore a pranzo, è venuto il Sindaco metropolita Pogliese, verrà anche il signor Prefetto, diciamo che siamo un punto di riferimento per tutta la Città, però, siamo indipendenti, così siamo più liberi di accogliere le persone più povere, i separati che diventano poveri, gli esodati, senza più stipendio, diventano poveri, per le vittime di violenza non è prevista alcuna assistenza, quindi, io cerco di accogliere liberamente tutte quelle persone che non ricevono alcun tipo di aiuto economico ed umano da parte delle istituzioni.
Restiamo liberi di accogliere, ma siamo anche liberi di mandare via chi non rispetta le regole di
buona convivenza.

 

Date dignità e speranza ai poveri di Catania e non solo.


Quando bussano alla nostra porta, specie gli italiani, hanno perso ogni speranza, hanno toccato il
fondo, noi chiediamo di lasciare il loro peso, non di dimenticarlo, ma di condividerlo, cosi diventa
meno gravoso e quindi, c'è un accompagnamento medico legale, Suor Roberta è infermiera e dà il
suo apporto, c'è anche un accompagnamento psicologico, una presa in carico della persona in tutta la sua complessità, nulla va trascurato dal benessere dell'anima, che è fondamentale, a quello fisico e psichico.

 

I vostri ospiti non stanno ad oziare, come impiegano il loro tempo?


Tutti fanno o formazione per trovare un lavoro o lavorano. Abbiano iniziato dei tirocinii formativi
retribuiti con la Dusty, lavorano tre ore al giorno per sei giorni, ed è bello vedere gli italiani 62enni che si alzano alle 5 di mattina, perchè il turno inizia alle sei fino alle 9, felici di essere e di sentirsi ancora utili, e quindi di poter comprare qualcosa, di poter soddisfare anche un loro piccolo desiderio, di essere ancora persona e non rifiuto o scarto e di non essere emarginati ma ancora utili alla società.
I nostri ospiti lavoratori, quando rientrano alle 9, fanno le pulizie negli ambienti comuni e poi
ritornano a svolgere le loro attività di formazione e quindi pranzano e la giornata scorre in modo
veloce e utile.

 

Voi siete una buona notizia per Catania e per la Sicilia tutta?


Certamente, noi siamo una buona notizia che parte dal Vangelo, dal buon Samaritano, che vuole
dare spazio a chi ha perduto la speranza, dare sostegno a chi non riesce a camminare sulle proprie gambe, dare un aiuto a chi ha perso la voce per poterlo chiedere, essere voce di chi non ha più voce, siamo una buona notizia perchè questa casa esprime l'amore e la solidarietà dei Catanesi. Adesso speriamo in queste nuove misure di solidarietà messe in campo dal nuovo Governo affinchè almeno per gli italiani già avanti con l'età, dai sessanti anni in poi, si possa essere d'aiuto effettivo.

 

L'assistenza sanitaria è garantita a tutti?


L'assistenza sanitaria per patologia è garantita a tutti, poi per gli altri si paga il ticket, per gli
stranieri c'è tutta una procedura da seguire.

 

Vuoi dare, caro Don Mario, un messaggio finale a chi ci legge?


Adesso noi siamo in procinto di aprire un' aula studio/biblioteca sociale in via S.Elena grazie a dei
locali dati, in comodato d'uso gratuito, dal policlinico, che diventerà un luogo d'incontro e di
conoscenza dove “io” racconto la mia storia, perchè solo con una conoscenza reciproca si possono abbattere i muri e creare, come diceva Papa Francesco, dei Ponti con la vera accoglienza.
Non più noi con loro, ma noi per loro. Grazie alla Ditta Quartarone abbiamo fatto il trasloco, ci
hanno regalato dei mobili nuovissimi, grazie a Medici senza Frontiere, la Provvidenza è la nostra
prima alleata, compreso l'architetto Torrisi che ci sta facendo la ristrutturazione gratuita, abbiamo avuto un finanziamento dalla Fondazione Sicilia che ci permetterà di completare la ristrutturazione, e poi il Signore farà il resto... io non mi preoccupo! Insieme a questo, tra poco, inaugureremo in Via S. Agostino, poi te lo farò sapere, anche un Centro Diurno, sotto il dormitorio, grazie al Sindaco Pogliese che ci ha concesso in comodato questi locali, dove i fratelli senza dimora possano stare a vedere la televisione o fare attività sociale e di scambio, anche quando le condizioni atmosferiche sono avverse. Inizialmente apriremo qualche giorno la settimana perchè dobbiamo vedere se c'è 
qualcuno che mi aiuta per pagare la presenza qualificata di un operatore.
Fino a quando ci sarà un povero su questa terra noi saremo dei falliti e responsabili di ciò perchè non siamo stati capaci di rispondere a questa situazione. Chi vuole può sempre mettersi sempre in gioco! La vita terrena è una sola e va vissuta bene e chi ha più possibilità deve pensare a chi ne ha meno, deve condividere la sua ricchezza per potere avere un mondo migliore.
http://www.locandadelsamaritanocatania.com
Via Montevergine, 3 - 095.326684 - Catania

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